Guardia medica a Bova, appello del Sindaco Casile

Guardia medica a Bova

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Guardia medica a Bova. L’Amministrazione Comunale di Bova da anni chiede all’ASP di Reggio Calabria e al Dipartimento salute della Regione Calabria di vedere ripristinata sul proprio territorio la postazione di continuità assistenziale (ex Guardia Medica) che è stata garantita fino al 31 gennaio 2007.

Guardia medica a Bova, la nota di Casile

“Il servizio di Medico Reperibile – scrive il Sindaco Santo Casile – è cessato nel momento in cui a Bova non c’è più stato un medico residente o domiciliato disponibile a garantire tale prestazione.
Dal primo febbraio 2007 a Bova le persone muoiono magari anche quando potrebbero tempestivamente essere salvate. E – oltre al dolore- i familiari sentono di essere stati privati dell’umana speranza che – magari – con un immediato intervento medico, i loro cari avrebbero potuto salvarsi. L’assurdità di tutta questa vicenda, che continua ad essere legittimata dalla burocrazia (sulla “pelle” di chi vive a Bova; ma anche di chi ci lavora o che decide di soggiornarci per vacanza), è che la Guardia Medica a Bova dovrebbe essere un diritto perché non si tratta di “accontentare” un territorio e neppure di fare una forzatura”.

“Bova ha tutti i requisiti per avere la Guardia Medica”

“Bova – continua – ha tutti i requisiti per avere la Guardia Medica ma chi dovrebbe garantire il rispetto della Legge evidentemente non lo fa. Sulla “pelle” dei cittadini da 10 anni le responsabilità vengono rimbalzate, tra ASP, Regione, Ministero. Questa è la tragica realtà.
Il Comune di Bova ha una popolazione residente di 500 abitanti di cui il 30% abita o si reca durante il giorno nelle contrade rurali montane (Brigha, Cavalli, Agrappidà, Campo, Vunemo, Polemo, Vercei, Muto, Cosmano, Luppari, Calojero) spesso raggiungibili con strade sterrate. Il proprio territorio di montagna ogni giorno è percorso dagli operai forestali di Bova, Roghudi e Africo, vi transitano per accedere ai loro cantieri di lavoro. Ma anche diverse migliaia di turisti italiani e stranieri. Numeri che impongono una riflessione su un servizio ad oggi inesistente”.

Forte presenza turistica

“Il territorio di Bova, essendo area di attrazione culturale e area di attrazione naturale di rilevanza strategica è frequentato da numerosi turisti culturali ed escursionisti; ma anche da scolaresche sia per l’identità culturale della Minoranza Linguistica dei Greci di Calabria sia per la biodiversità unica del Parco Naz. dell’Aspromonte; di cui Bova è una “Porta di Accesso”.
A Bova i turisti arrivano perché ci sono B&B, Ristoranti, Agriturismi, sentieri segnati dal CAI, Aree pic-nic, Percorsi vita, Caselli forestali; e non da ultimo ai Campi di Bova è previsto il passaggio della Pista ciclabile dei Parchi (di cui al DDS 15274 del 27.12.2017 ); ed il Parco Nazionale dell’Aspromonte a breve verrà riconosciuto dall’UNESCO Global Geopark mondiale. È itinerario escursionistico; ma anche stradale privilegiato per raggiungere i Borghi interni di: Roghudi, Africo, Casalinuovo, Roccaforte del Greco, Staiti, Pietrapennata e Palizzi Superiore”.

Bova è zona di Montagna

“Bova è Zona di Montagna per la legge n° 97 del 1994 (che all’art. 1 recita che “la salvaguardia e la valorizzazione delle zone montane; ai sensi dell’art. 44 della Costituzione, riveste carattere di preminente interesse Nazionale. Ad esse concorrono, per quanto di rispettiva competenza, lo Stato; le Regioni; le Province Autonome e gli Enti Locali”) ed è “Zona disagiata e carente” sotto l’aspetto sanitario.
Ultimamente riconosciuta Area Ultraperiferica secondo l’individuazione fatta dalla Strategia Nazionale per lo Sviluppo delle Aree Interne del Paese (SNAI); di cui all’art. 1, comma 13, della legge 27 dicembre 2013, n. 147. Rientra nell’Area progetto della SNAI Area Pilota Grecanica selezionata come Seconda Area SNAI dalla Regine Calabria con Delibera della Giunta Regionale della Calabria n. 490 del 27 novembre 2015″.

Gli ospedali più vicini

“Il Comune – spiega Casile – quindi non è ubicato in modo da poter facilmente e nei tempi previsti dalla media nazionale raggiungere i servizi essenziali, tra cui appunto i servizi sanitari. Il tempo medio che intercorre tra l’inizio della chiamata alla Centrale Operativa e l’arrivo del primo mezzo di soccorso è pari a 43 minuti; superiore a quanto rilevato nei comuni intermedi e periferici della Calabria 28 minuti e d’Italia 21 minuti. Considerando che poi raggiungere il Pronto Soccorso degli Ospedali più vicini (Ospedale di Melito P. S. – Ospedale di Locri), o all’Ospedale Hub di Reggio C. il tempo stimato va da 40 ai 60 minuti; ed è prevedibile che un infartuato nel frattempo muoia”.

La Postazione di Guardia Medica a Bova Marina

“La Postazione di Guardia Medica a Bova Marina (comune costiero limitrofo) oltre ad avere già un bacino d’utenza elevato; con difficoltà interviene sul territorio di Bova in quanto, oltre ai 15 Km di Strada Provinciale montana per raggiungere il centro abitato, spesso bisogna percorrere strade rurali che distano oltre 10 km dal centro. D’inverno il maltempo rende ancora più difficile il soccorso e se in una notte il medico di continuità assistenziale si trovasse a dover intervenire più volte nel Comune di Bova, lascerebbe senza alcun dubbio scoperto l’attuale bacino d’utenza della Marina. Tali considerazioni sono supportate dal consistente numero di interventi certificati durante l’anno e con parecchi ricoveri effettuati col Servizio del 118″.

Ristrutturato l’ex “Ospedaletto dei poveri” di Bova

Questo Ente, per quanto di sua competenza ha creato le migliori condizioni per far ritornare la Guardia Medica a Bova: ha ristrutturato di recente, con il PISL Spopolamento l’ex “Ospedaletto dei poveri” di Bova, ubicato nel centro urbano di Bova; dove sono disponibili i locali a norma collaudati e certificati e arredati: un piccolo appartamento per il medico di continuità assistenziale; l’ambulatorio per le visite; ed ancora, l’ambulatorio per il centro prelievo territoriale e l’ ambulatorio per l’attività specialistica. Inoltre sono stati acquistati l’elettrocardiografo e il defibrillatore. Questo presidio sanitario all’avanguardia è stato dato in comodato d’uso per 25 anni all’ASP di Reggio Calabria, che per il momento vi ha trasferito solo il Centro Prelievi”.

Guardia medica a Bova – Conclusioni di Casile

“Se tutti avessero la lungimiranza e la coscienza nell’affrontare il diritto alla salute di un Borgo di Montagna quale Bova, come sta facendo questa Amministrazione nell’interesse esclusivo dei propri cittadini, non saremmo in queste condizioni. La Guardia Medica a Bova è un diritto e nessun “Piano di Rientro” lo può mettere in discussione. Dalla mancanza dei servizi essenziali dipende lo spopolamento delle nostre Aree Interne; quindi se realmente lo Stato Italiano e la Regione Calabria le considerassero aree da preservare dovrebbero mettere le persone “eroiche” che ancora ci vivono nelle condizioni di avere gli stessi diritti ai servizi essenziali che hanno cittadini la cui sorte ha fatto nascere in altre aree”.

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Author: Maristella Costarella

autore e collaboratore di ntacalabria.it

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