Finisce incubo per la cooperativa Rinascita e i suoi dipendenti

cooperativa rinascita mario alberti

Questo post é stato letto 28790 volte!

mario-alberti
mario-alberti

Il  6 marzo 2013 la Prefettura di Reggio Calabria ha emesso informativa antimafia a carattere interdittivo nei confronti della cooperativa Rinascita sul presupposto dell’esistenza del pericolo di tentativi di infiltrazione mafiosa.

In conseguenza di detto atto è stato revocato il contratto relativo al servizio di assistenza domiciliare per persone anziane e disabili attivo per 142 persone sul distretto di Melito Porto Salvo.

Avverso al provvedimento del Prefetto di Reggio Calabria la cooperativa Rinascita ha proposto ricorso, chiedendone l’annullamento, previa sospensione cautelare degli effetti.

 In data 18 luglio 2013 il Tribunale Amministrativo di Reggio Calabria ha sospeso gli effetti dell’interdittiva del Prefetto di Reggio Calabria, motivando in merito al periculum in mora ed al fumus boni iuris.

Nello specifico l’ordinanza del TAR precisa  che il mero vincolo parentale non può costituire elemento sufficiente per una valutazione negativa ai fini dell’informativa interdittiva, come già statuito da questo Tribunale proprio in relazione alla stessa cooperativa ricorrente ed allo stesso soggetto socio (sent. n. 274/08).

 “inoltre su I.B. non sono emersi elementi concreti che lo facciano ritenere organico all’omonima cosca mafiosa”, posto che l’omonimia intanto non corrisponde ad alcuna parentela e la condanna riportata da detto soggetto riguarda fatti risalenti agli anni ’90, ai quali ha fatto seguito un documentato percorso di recupero;”

L’ordinanza conclude che, pertanto, non si ravvisano, allo stato, dati specifici dai quali desumere che la Cooperativa sia solo un “paravento” dietro il quale si celano gli interessi della cosca Iamonte; e ravvisando anche una situazione di pregiudizio grave ed irreparabile, connessa all’informativa, data la rilevante e variegata attività riconducibile alla società ed il numero di soci e dipendenti che essa annovera;”

Sembra la fine di un incubo che ha oppresso la cooperativa Rinascita ed i suoi 51 dipendenti.

MArio Alberti afferma: “Nella qualità di Presidente desidero ringraziare chi ha creduto, senza se e senza ma, alla nostra pulizia e totale indipendenza da dinamiche ed interessi mafiosi.

Grazie a tutti i colleghi e gli amici della cooperativa che hanno sostenuto con decisione le azioni consequenziali senza vacillare, anche quando tutto sembrava crollare.

E grazie anche a quelli che hanno preso le distanze da subito, e sono stati parecchi.

Ci hanno rafforzato e permesso di sperimentare una coesione ed un gioco di squadra che rafforza i legami ed orienta all’obiettivo.

Adesso, superato il giudizio, inizia la battaglia contro il pregiudizio che abbiamo amaramente sperimentato in questi lunghi mesi e che non riteniamo sia cancellato con un colpo di spugna!

E soprattutto prosegue la quotidiana lotta per il recupero dei crediti vantati utili al pagamento degli stipendi dei lavoratori, vero vulnus in tutta questa paradossale vicenda.”

Questo post é stato letto 28790 volte!

Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *