Corigliano in Azione: “A rischio il settore manutenzione delle Ferrovie”. Verso la chiusura dei presidi calabresi?

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Diradamento della forza-lavoro sul territorio per la soppressione di interi reparti e strutture aziendali legate alla manutenzione, nonché di alcuni presidi manutentivi territoriali (Rossano, Trebisacce, Crotone). Tutta la linea ferroviaria jonica gestita da un’unica sede (al massimo due), con i dipendenti RFI-Rete Ferroviaria Italiana di tutto il settore manutenzione costretti a trasferimenti o spostamenti giornalieri (quindi bassissima produttività) e, chissà!, se non addirittura a cassa integrazione e/o licenziamenti. Sarebbero questi i nefasti effetti che, a seguito di impellenti novità decisionali, andrebbero ad abbattersi sul già provato comparto ferroviario nella Sibaritide e nell’intera Calabria.

Nei giorni scorsi, si è infatti svolto un incontro tra l’ing. Elia, amministratore delegato di RFI, e le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori del settore trasporti. L’Ad di RFI, in tale sede, ha prospettato un differenziamento delle linee basato sul valore commerciale delle stesse. Ad una prima analisi del progetto, formulata dalla medesime sigle sindacali, appare evidente che le linee con maggior traffico viaggiatori, e quindi con più treni al giorno, avranno una preferenza di assegnazione delle risorse rispetto alle altre linee. Le Organizzazioni Sindacali hanno pertanto manifestato perplessità e preoccupazione in merito a questa riclassificazione delle linee ed evidenziato la propria contrarietà.

Se, come si profila, i periodi manutentivi verranno programmati sulla base della quantità dei treni che circolano sulla linea, conseguentemente l’assottigliamento dei presidi territoriali comporterà un allungamento dei tempi di intervento in caso di guasto alla linea stessa, con inevitabili disagi per i malcapitati passeggeri. È dunque impensabile proporre un servizio che tollera ore di attesa nell’eventualità di un guasto alla linea.

Già oggi in diverse regioni italiane la concorrenza del trasporto su gomma sta producendo la chiusura di intere linee ferroviarie, sia al Nord che al Sud del Paese. Le Regioni, penalizzate dai drastici tagli governativi agli stanziamenti per la mobilità dei cittadini, stanno attualmente rinunciando ad alcuni treni, se non addirittura chiudendo intere linee ferroviarie. Nell’eventualità di una così scarsa offerta del servizio treno, si provocherebbe la presumibile migrazione dei viaggiatori verso altri servizi (gomma) con la definiva rinuncia a quello ferroviario.

Per ora, le parti hanno condiviso di avviare un percorso di confronto. La prossima riunione è prevista per domani, 23 ottobre. Il Comitato “Corigliano in Azione” continuerà a seguire l’evolversi della vicenda, ritenuta ulteriormente penalizzante per le popolazioni del territorio se priva di correttivi, e manifesta attenzione e vicinanza sia ai dipendenti della RFI, che già tanto si adoperano quotidianamente pur se tra difficoltà e limiti oggettivi, sia ai cittadini-utenti, che del servizio ferroviario necessitano oggi più che mai.

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Author: Cristina

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